Mario Gallorini e le sue ceramiche Qualche tempo fa mi sono accorto che il palazzo accanto, dall’altra parte della strada, presenta 2 rappresentazioni ceramiche di un certo Gallorini del 1963. Gallorini è aretino ed è nato ad Arezzo il 3 Agosto del 1926. Da piccolo non fu un bravo scolaro, ma quando il suo professore del ginnasio gli chiese una copia su carta di certi capitelli per un concorso scolastico, ecco che venne fuori la vera strada del Gallorini. Prese il diploma al Liceo Artistico di Roma e fondò un proprio gruppo di pittori ad Arezzo. Fu molto attratto dalle opere di Rosai. Negli anni ’50 cominciò ad insegnare entrando di ruolo come insegnante di Educazione artistica nella scuola media. In quegli anni ha iniziato anche ad esporre e negli stessi anni, nel 1955, fu incaricato dell’insegnamento di ceramica nella Scuola di Arti e Mestieri, istituto fondato ad Arezzo da un suo vecchio insegnante, il pittore Ascanio Pasquini, che nel 1961 sarebbe diventato l’Istituto Statale d’Arte. Affiancato da un maestro ceramista, scoprì il suo vero modo d’espressione. Oltre a sue opere presenti nel mondo si ricordano alcune esposte alla galleria dell’UNESCO e ad Arezzo il grande pannello in ceramica di quella che fu la Sip poi Telecom. All’inizio degli anni Settanta incontrò un famoso mercante d’arte, Sergio Denti, che al tempo trattava molti dei maggiori artisti dell’epoca, da De Chirico a Rosai. Questo incontro fece uscire l’artista dall’isolamento e lo lanciò nei circuiti commerciali. Fu tenuta anche una mostra alla sala delle Muse presso il museo d’arte Medioevale e Moderna di Arezzo. Sempre ad Arezzo creò la Minerva, un opera di tre pannelli, commissionata dall’ospedale nel 1963. Fece mostre ed altre importanti opere, morì il 12 aprile del 2013