Cosa ne sarà della stazione spaziale internazionale Con la guerra in Ucraina sono cambiate alcune cose. Dapprima, questa volta, sarebbe toccata alla Cristoforetti essere il comandante della stazione (almeno da una intervista televisiva), invece il comando è passato ai russi. Nonostante la Stazione Spaziale sia al centro di un duro scambio di battute fra le agenzie spaziali di Stati Uniti e Russia, a bordo americani, russi ed europei continuano a lavorare insieme secondo i programmi stabiliti dai centri di controllo a Terra: è eloquente la foto diffusa su Twitter, nella quale il comandante russo della stazione orbitale, Anton Shkaplerov, è al lavoro sorridente accanto all'americano Mark Vande Hei, come si vede nella foto. I due poi dovranno rientrare in sede il prossimo 30 maggio. Oggi insomma sembra andare tutto bene. Oggi abbiamo la Soyouz attaccata alla stazione internazionale e l’umore è molto buono. All’attracco infatti si sono scambiati una miriade di abbracci fra russi e americani (abbracci un po’ esagerati se si guarda la storia della stazione). L‘attuale progetto richiede 7 mesi e mezzo per il suo compimento, con vari esperimenti. Chissà se i russi parleranno di quello che sta succedendo sulla terra o un silenzio spaventoso calerà su tutto. I russi però portavano una notizia e cioè che sarà in dubbio la loro presenza dopo il 2024. Fra le varie proposte russe ce n‘è una che riguarda il rimanere almeno per ora partner degli americani. I russi e gli americani forse ritorneranno alla corsa spaziale di quando c’era la guerra fredda. Non so, forse si vedrà, ma spero che la collaborazione continui. [ripreso da varie fonti giornalistiche on line, a cura di Francesco Panerai]