Robert L. Sutton Professore all’ università americana di Stanford “Il metodo Antistronzi” ( dalla biblioteca delle residenze psichiatriche ) Il libro di Sutton vuole mettere in evidenza quanto ognuno di noi talvolta si comporti come uno stronzo. Certo talvolta, non è incriminabile e se a ciò bisogna sempre renderne conto è quanto al pentimento debba seguire il perdono. Bisogna perdonare noi stessi. Ciò che pero’ irrita più di tutto, sono quelle persone che sono “Stronze” sempre. Specialmente nei luoghi lavorativi, bisogna che tutti si sforzino di creare un ambiente civile e produttivo, e se lo sforzo cadesse, bisogna che le persone riescano a sopravvivere al meglio delle loro forze. Diversi studi hanno dimostrato che il comportamento aggressivo, arrogante e umiliante, demoralizza i lavoratori, sgretola il gruppo, causa l’aumento del turn-over e dell assenteismo. Ciò provoca un danno enorme non solo alle vittime ma alle aziende stesse, cosa che a quanto pare si può quantificare monetariamente. Il libro ricco di aneddoti umoristici mostra la situazione americana fornendo nel tempo stesso, utili suggerimenti pratici, sia per identificare che isolare gli “stronzi” (con la possibilità remota di venire a patti con loro), sia per eliminarli dalla propria vita. Quello che non si dovrebbe fare mai è rimpiazzare uno stronzo con uno smidollato o un damerino, perchè ciò creerebbe un disastro. Nessuno penserebbe di vedere ad esempio, gli infermieri, subire molestie e persino aggressioni fisiche da parte dei loro superiori, dei medici, o dei familiari dei pazienti. A quanto pare l’America lavorativa è piena di STR. Subiscono danni psicologici anche coloro che sono vicini alle persone coinvolte, e talvolta anche gli stessi stronzi si vedono negare promozioni od altri vantaggi proprio in ragione del loro comportamento. Il libro termina non completamente di parte e mostra come i “cattivi” possano trarre dei vantaggi dal loro comportamento. L’ opera mi è piaciuta molto e mi ha consolato molto, sapere che gli STR. in fondo non siano che una minoranza. Francesco Panerai